Piove, piove, piove... Leggiamoci un bel libro.
Isaac Marion
Warm Bodies
Pagine 280
ISBN 978-88-7625-122-1
R è un ragazzo in piena crisi esistenziale: è uno zombie. Non ha ricordi né identità, non gli batte più il cuore e non sente il sapore dei cibi, ma nutre molti sogni. La sua capacità di comunicare col mondo è ridotta a poche, stentate sillabe, ma dentro di lui sopravvive un intero universo di emozioni. Un giorno, mentre ne divora il cervello, R assaggia i ricordi di un ragazzo. Di lì a poco, per lui cambierà ogni cosa; intreccia una relazione con la ragazza della sua vittima, Julie, e sarà per lui un’esplosione di colori nel paesaggio grigio e monotono che lo circonda. Perché l’amore per lei lo trasformerà in un uomo (e in un morto) diverso, più combattivo e consapevole. Di qui avranno inizio una guerra feroce contro i suoi compagni d’un tempo e una rinascita dalle conseguenze inimmaginabili.
"Non avrei mai immaginato di potermi affezionare così tanto a uno zombie". Non posso certo dare torto a Stephenie Meyer e oserei quasi dire "non avrei mai immaginato di potermi affezionare ad uno zombie". Ammetto la mia ignoranza in materia, non ho mai letto nulla che parlasse di queste creature spettrali, forse perché le ho sempre viste inserite in contesti comici e satirici, ma c'è sempre una prima volta.
"Sono morto, ma non è poi così male". L'incipit del romanzo mi ha subito strappato un sorriso ed è stato il primo di una lunga serie. Warm Bodies non è un libro comico, ma "R", lo zombie protagonista creato da Isaac Marion, ha il pregio di essere immediatamente simpatico al lettore già dalle prime parole. E' un personaggio estremamente positivo, un sognatore, uno zombie più umano di tanti umani. Non si limita a vagare senza meta e ad emettere lugubri lamenti come i suoi compagni, sente il bisogno di comunicare e di cambiare. Non è sicuramente un'impresa facile quando si è grigi, in putrefazione e in grado di esprimersi solamente con poche sillabe, ma questo non lo ferma. Una caratteristica che lo accomuna ai suoi simili è, però, la costante fame e, come un qualsiasi zombie che si rispetti, è ghiotto di cervelli umani.
Entriamo così in un classico scenario distopico: la Terra sta morendo. I Morti si nutrono dei pochi Vivi rimasti e la speranza sembra aver abbandonato del tutto il genere umano. I pochi sopravvissuti sono rintanati passivamente in alcuni Stadi, sono stremati e non fanno nulla per combattere la progressiva estinzione. "R", in una battuta di caccia con gli altri suoi compagni, salva una ragazza, Julie, dalla morte certa e decide di portarla con sé nel suo rifugio nascondendola dagli altri famelici zombie. Peccato che, prima di salvarla, "R" aveva già assassinato il ragazzo di Julie, Perry, e il suo cervello pieno di ricordi gli permette, quindi, di rivere la sua storia. Tra flashback e cambi di punti di vista, scopriamo la storia di Perry ed analizziamo parallelamente uno strato più profondo della coscienza di "R", ma la profondità psicologica di questo zombie aumenta ulteriormente con il rapporto che instaura con la coraggiosa Julie.
Il loro rapporto è tutto un crescendo e permette ad entrambi i personaggi di maturare e di avere la forza di ribaltare la loro situazione. "R" diventerà sempre più umano, ammesso che non lo fosse già all'inizio, e Julie cresce con lui. Diventano presto una squadra e sanno di potersi fidare ciecamente l'uno dell'altro nonostante appartengano a due mondi opposti e nemici. L'autore crea intelligentemente un clima di complicità tra i due personaggi e non si dimentica mai di sdrammatizzare anche le situazioni più complicate con un sorriso. Oltre al rapporto centrale tra "R" e Julie, mi sento di menzionare l'amicizia tra "R" e "M", un altro zombie un po' particolare. Un altro particolare che ho apprezzato è la presenza di riferimenti musicali, testi di canzoni che "R" adotta come motti.
L'intero romanzo è un complicato puzzle di ricordi, riflessioni e narrazione vera e propria, ma questo non disturba assolutamente la lettura, anzi aggiunge un alone di mistero. Questi tasselli, però, trovano tutti una collocazione, quindi non ci troviamo davanti ad un libro che crea solo domande e non ci dà delle risposte. Non è assolutamente un libro banale e coinvolge il lettore su più livelli grazie ad una trama ben sviluppata e ad uno stile personale ed interessante. Lo consiglio vivamente.
Poi... dove lo trovate uno zombie così dolce e carino?
Ho letto che è previsto per il 2012 l'adattamento cinematografico e il protagonista verrà interpretato da Nicholas Hoult (About a boy). Cosa ne pensate? L'idea mi incuriosisce e spaventa allo stesso tempo.
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Etichette: Fazi Editore, Isaac Marion, recensione, Warm Bodies