Recensione - "I dolori del giovane Werther" - Johann Wolfgang Goethe

Johann Wolfgang Goethe
I dolori del giovane Werther



ISBN 978-88-541-2046-4
Pagine 160


Euro 6,00 4,80







Trama:
Il Werther è il più famoso romanzo d’amore della letteratura tedesca, e tra i più letti e conosciuti della narrativa europea. In forma epistolare rispecchia la storia vera dell’innamoramento del giovane Goethe per Lotte Buff, riplasmata artisticamente nell’amore impossibile e infelice tra Werther e Carlotta, che diventerà moglie fedele di Alberto. Ma, anche se i riferimenti autobiografici imprimono forti vibrazioni emotive alla vicenda, il Werther rappresenta molto di più. A lungo si è discettato per dimostrare che si tratta di un’opera romantica, religiosa, filosofica, sociale, e persino politica; insomma di un documento letterario, ma anche morale, sulle condizioni in cui versava la borghesia in Germania pochi anni prima dello scoppio della Rivoluzione francese.

RECENSIONE
Quasi mi vergogno a recensire questo celeberrimo classico di Goethe, così lodato e amato da generazioni, ma per quanto la mia opinione possa valere meno di zero (per citare il mio amato Bret Easton Ellis), un tentativo non cosata nulla.
Goethe, Goethe, Goethe... quando sento quel cognome, il mio cervello tende subito a collegarlo a "I dolori del giovane Werther". Una corrispondenza involontaria che ora, avendo letto il libro, diventa decisamente volontaria. Un romanzo epistolare che trasporta in un'altra epoca dove, il giovane Wether, così diverso dai "giovani" di oggi, si strugge per gli stessi problemi degli adolescenti di tutto il mondo: l'amore non corrisposto.
Peccato che, da buon autore romantico, Goethe abbia in serbo un finale tragico per il nostro titubante innamorato, conclusione facilmente prevedibile già da metà libro.
Le prime lettere di Werther descrivono un paesaggio idialliaco e nulla lascia presagire i tormenti che dovrà subire il protagonista, ma ecco che, con l'arrivo di Lotte e gli irrazionali sentimenti che crescono a dismisura, il romanzo prende una piega completamente diversa. La natura incontaminata sparisce e viene sostituita dall'angoscioso e ossessivo amore per una donna irraggiungile.
Goethe è veramente un maestro nel descrivere questo tipo di sentimenti e sfido chiunque a non provare almeno un briciolo di pietà ed empatia per questo personaggio che sta lentamente autodistruggendosi. Il suicidio, per Werther, sembra l'unica soluzione e lo compie come un estremo atto di liberazione dalla sofferenza. La morte è il suo paradiso.
Ovviamente, sono totalmente contraria al suicidio come soluzione per interrompere il dolore, ma Goethe riesce a trasformare questo folle gesto in qualcosa di armonioso ed eroico e ciò testimonia come nella letteratura sia possibile trovare "bello" qualcosa di tanto orribile.
Sicuramente non è un libro da leggere sotto l'ombrellone sorseggiando una bibita, ma vale veramente la pena immergersi in questa cupa atmosfera per riemergene fortificati e consapevoli di cosa l'uomo sia capace di provare quando è innamorato. La mia morale però è sempre la stessa: DON'T TRY THIS AT HOME! La vita è un dono, il suicidio è sprecare questo dono.

Ogni albero, ogni siepe è un mazzo di fiori e io vorrei essere un maggiolino per librarmi in questo mare di profumi e potervi trovare tutto il mio nutrimento.

VOTO:
4 STELLE

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