Recensione "The Lost Symbol" - Dan Brown

Dan Brown
The Lost Symbol

Pagine 672

£7.99










Trama:
L'esperto di simbologia di Harvard, Robert Langdon, viene chiamato a sorpresa come conferenziere al Campidoglio. In pochi istanti, però, la serata prende una piega bizzarra: Langdon assiste al ritrovamento di un misterioso manufatto, decorato con cinque simboli. Langdon capisce che l'oggetto è un invito a seguire le tracce del mondo perduto della saggezza esoterica. Quando il suo amato maestro Peter Solomon - importante membro della Massoneria nonché filantropo - viene brutalmente rapito, Langdon realizza che l'unica speranza di salvare Peter è di accettare l'invito dell'oggetto misterioso e seguirlo ovunque lo porti. Langdon si ritroverà immediatamente immerso in un mondo clandestino di segreti Massonici che sembrano trascinarlo verso una sola, inconcepibile verità.

FONTE

RECENSIONE:
Molti storcono il naso al solo sentire il nome di Dan Brown, ma nonostante tutto, a me non dispiace. I suoi romanzoni intricati e piuttosto assurdi riescono ad appassionarmi e mi tengono incollata fino all’ultima parola dell'ultima pagina. E’ stato così per “Il codice Da Vinci”, “Angeli e demoni”, “Crypto” e mi è di nuovo capitato con “Il simbolo perduto”.


Ho acquistato la mia copia paperback in Inghilterra, all'aeroporto di Heatrow, in un comodissimo 3x2 e ho quindi deciso di leggerlo in lingua originale. Ho un debole per i libri in lingua originale e di solito i miei giudizi sono più alti rispetto alle traduzioni italiane. Ironia della sorte, mi piacerebbe diventare traduttrice.

E’ vero, Dan Brown scrive in modo molto semplice, ma le sue trame sanno come coinvolgere il lettore grazie ad alcuni elementi ricorrenti e riesce sempre a creare una buona dose di suspance. Mentre sto leggendo, non mi importa che molte situazioni siano del tutto inverosimili ed è proprio per questo che esiste la famosa sospensione dell'incredulità. Brown è uno scrittore che riesce a non farmi perdere la concentrazione, catturando la mia attenzione già dalle prime pagine. Non bisogna leggere questo tipo di romanzi con pregiudizi da intellettuali, ma godersi l’infittirsi della trama e i suoi colpi di scena. Vi potrà stupire.

Anche in questo libro vediamo come protagonista il nostro esperto di simbologia Robert Langdon che, come di consueto, è coinvolto in una intricata avventura fatta di simboli, tatuaggi e rischio di morte. La prima parte, come in tutti i romanzi di Brown, è particolarmente coinvolgente, mentre il finale non mi ha del tutto convinta, benchè abbia apprezzato il fatidico colpo di scena che mi ha totalmente sorpresa. Non sono molto abituata a leggere gialli e, le poche volte che capita, mi sorprendo facilmente.

Per fare un paragone con gli altri romanzi dello stesso autore, "Il simbolo perduto" è un libro molto simile al "Codice da Vinci" e "Angeli e Demoni" e se si è amanti del genere, si va a colpo sicuro. "Crypto" rimane comunque il mio libro preferito di Dan Brown.

VOTO:

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4 STELLE

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